2 gen 2017

GENNAIO - ZIBALDONE

NOI RAPITORI, SCHIAVISTI E RAZZISTI

Mandiamo ogni giorno decine di navi a prelevarli. Quasi tutti maschi, tra i diciassette e i ventiquattro anni, di condizioni agiate anche se semianalfabeti.
Li attiriamo con l’inganno propagandando inesistenti diritti a guadagnare senza lavorare, chiamati “asilo” e “protezione”. Li costringiamo, approfittando della loro agiatezza, a pagare un pizzo di cinquemila euro a imbarco. Li sequestriamo nei campi costringendoli all’inattività, all’elemosina, all’accattonaggio, ad una vita da parassiti. E, come se non bastasse, li schiavizziamo nelle piantagioni di pomodori, negli aranceti, a due euro all’ora. 
Gli abbiamo rccontato che esser africani è una sventura, che questo gli dà diritto a cambiar patria e a sceglier la nostra  e che tutto ciò è "asilo", "protezione", "accoglienza". Con quest’inganno li induciamo a salire sulle nostre navi, a subire un sequestro di persona che fa di loro delle nullità sociali. Li riduciamo degli emarginati, dei delinquenti, dei parassiti. E tutto ciò per permette a noi di specularci sopra, di realizzare guadagni incommensurabili.
Ci hanno raccontato che il problema dell'immigrazione incontrollata non esiste e ci hanno quasi convinti. Anzi, se ci dicono che saremo prima o pio spazzati via, siamo pure contenti. Così ci guardiamo allo specchio e ci diciamo: “L’avevo detto io che non ero xenofobo!” E ci complimentiamo.